Copyright © Maddalena Ricciardi 2025
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IL FLAUTO DI HAMELIN
di e con Maddalena Ricciardi
Lo spettacolo prevede come terreno di lavoro la Fiaba “il Pifferaio Magico” dei Fratelli Grimm. La favola, narrata dai Grimm nella sua essenzialità, con i topi, i cittadini di Hamelin avidi e disonesti, il pifferaio e i fanciulli, ha mosso l’interesse e l’immaginario di poeti e scrittori come Goethe (che ne ha fatto una ballata poi musicata da Franz Schubert) Bertold Brecht, Michael Ende, anche perché sembra risalire a un tragico episodio realmente accaduto nel 1284, riguardo al quale ci sono solo ipotesi. La forza e il mistero della leggenda sono legati probabilmente al finale aperto: “Giunto fin là, il fianco del monte si aprì ed egli vi entrò seguito da tutti i bambini. Poi lentamente la parete si richiuse… La montagna era fredda e silenziosa e nessuno sapeva se si sarebbe riaperta”. Nella interpretazione che mi interessa prendere in considerazione il Pifferaio appare come un Mago, capace, soffrendo egli per primo, di custodire il cuore ancora limpido dei bambini, che sono il futuro della città. Con il suo intervento ha creato un tempo di attesa e interrogazione affinché quegli uomini possano ritrovare un richiamo ad una vera umanità. Propongo una messa in scena che attraversa più linguaggi espressivi con un interesse speciale per l’animazione del teatro di figura e l’illusionismo. La rappresentazione è scarna, la narrazione è esile... tutto è quel che sembra... L’ingenuità di questa messa in scena è preziosa perché supporta la nascita di istanti che possono davvero essere magici e al contempo così reali…
Allora si può evocare il mistero della Fiaba che da un tempo lontano nasce per raccontare la vita...